Le truffe telefoniche in questi tempi sono ormai all’ordine del giorno ed è difficile trovare un numero telefonico che non abbia subìto “attacchi” di questo tipo almeno una volta.
Non esistono solo truffe relative a chiamate e/o SMS perché spesso le frodi telefoniche si consumano inducendo gli utenti a chiamare un numero veicolato attraverso altri mezzi.
Ma come?
Nel corso degli anni abbiamo assistito a diverse tipologie di email di spam che apparentemente risultano aziendali e quindi autorevoli e che notificano alla “vittima” messaggi di transazioni avvenute correttamente. Vengono utilizzati brand come Amazon, Paypal ed altri così da rendere il tutto abbastanza veritiero. Esistono diverse varianti viste transitare per le proprie email tra cui spiccano quelle:
– relative all’acquisto di Criptovalute
– relative all’acquisto di licenze di software
– relative ad acquisti andati a buon fine
In ogni caso si parla di somme considerevoli che mettono in allerta le potenziali vittime che, impaurite dalla grossa perdita di denaro si attivino prontamente per poter riavere indietro i propri soldi cercando di contattare il “servizio clienti” delle aziende.
Ovviamente bisogna dire che, almeno all’inizio, il denaro non viene prelevato veramente ma, se si risponde, potrebbe esserlo in qualunque momento.
Come viene effettuata questa truffa?
L’email di spam arrivata alla vittima non contiene al suo interno link ma un numero di telefono da utilizzare per modificare l’ordine o annullarlo.
Questo numero da richiamare è posto, all’interno dell’email, in maniera evidenziata e ripetuto costantemente.
Chiamare il numero inserito permette ai truffatori di:
– rubare le credenziali di accesso a servizi finanziari
– rubare dati personali di carte di credito
– persuadere la vittima a trasferire denaro
– far installare Trojan su pc della vittima
Ecco alcune linee guida da prendere in considerazione per non cadere nelle mani di questi truffatori informatici:
– non richiamare mai i numeri di telefono
– evitare di cliccare sui link all’interno di email che possano sembrare non veritiere
– controllare, sul sito dove presumibilmente è avvenuto l’acquisto, che ci sia realmente
– esaminare sempre il saldo e tutte le ultime transazioni fatte.