Non è che sia una cosa nuova, anche in passato, prima dell’avvento di Internet, dei motori di ricerca e, successivamente, dei Social Network, la reputazione di un negozio, di un’azienda contava eccome. L’unica cosa, forse, era che prima la reputazione rimaneva circoscritta all’area operativa dell’azienda senza diffondersi a macchia d’olio come avviene oggi.
Oggi, con l’avvento e la diffusione del web partecipato da parte degli utenti e con la possibilità da parte di tutti di commentare e condividere, la buona reputazione di chi fa impresa è fondamentale per non rischiare di essere cancellati dal mercato in breve tempo.
Se un’azienda oggi, per incidente o per colpa, vede incrinarsi la propria reputazione potrebbe avere seri danni d’immagine che potrebbero portarla o a chiudere, o a investire moltissimo per recuperare il danno d’immagine, o addirittura a cambiare nome per rinnovarsi ed essere meno riconoscibile del passato. Se vogliamo fare un esempio recente, pur non facendo nomi, possiamo ricordare come qualche anno fa, una nota compagnia aerea tedesca è stata costretta a cambiar nome perché un suo pilota chiudendosi in cabina di pilotaggio e lasciando fuori, in volo, il resto dell’equipaggio, ha portato a schiantarsi contro un monte volontariamente un aereo di linea “semplicemente” per suicidarsi. Ci furono decine di morti e l’azienda fu in qualche modo ritenuta responsabile, dall’opinione pubblica, della mancata vigilanza sullo stato psichico dei suoi piloti. Danno irreparabile alla propria reputazione e decisione di cambiare nome.
Ecco perché oggi più di ieri è fondamentale per ogni azienda non avere “segreti” o “scheletri negli armadi” ed è importantissimo fornire ai propri clienti prodotti, servizi di qualità e un servizio assistenza encomiabile e soprattutto in grado di creare con essi forte empatia.
Alle volte anche un errore può diventare un valore aggiunto se l’azienda sa recuperarlo con classe e trasparenza, senza nasconderlo. Non sono rari i casi di aziende che, ad esempio, sostituiscono completamente un prodotto, magari aggiungendo anche un regalo per il cliente danneggiato.
Quel cliente diventerà uno dei primi sostenitori dell’azienda.
La reputazione è importante sempre più anche per chi deve valutare un’azienda, una persona, un professionista. Sono sempre di più (quasi tutte) le aziende che prima di sottoscrivere un contratto con un’altra azienda la “osservano” sulla rete, su suoi canali e attraverso i commenti e le valutazioni dei suoi clienti. Ho sentito dire che anche le banche, per concedere un prestito o particolari condizioni, non disdegnano di guardare cosa succede sui canali on line dell’azienda oggetto di valutazione.
Attenzione però perché anche persone e professionisti sono “attenzionati” da chi vuole entrare in contatto con loro. Chi manda curriculum in giro, ad esempio, non dimentichi che quasi tutte le aziende vanno a guardare i comportamenti della persona in questione sui social. Se uno si presenta come inaffidabile (magari anche senza esserlo) potrebbe essere scartato a prescindere da come andrà il colloquio di lavoro, semmai ci sarà.
La reputazione conta. Questo non vuol dire essere falsi o apparire per quello che non si è. Semplicemente vuol dire che oggi i confini di quelle che una volta potevano essere considerate come questioni private oggi non lo sono più.
Perché il vostro BRAND siete voi e quello che pensano gli altri di voi!
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