La prima vera “bottega enogastronomica” di cui mi ricordo è stata Esperya, fondata da Antonio Tombolini nel 1998, uno dei primi qui in Italia a credere nelle potenzialità del settore delle vendite online.
La sua era una bottega totalmente dedicata al cibo, anzi, al buon cibo. L’idea funzionò tanto da attirare l’attenzione del gruppo L’Espresso che rilevò il 70% della società. Sul sito erano presenti oltre mille specialità alimentari italiane e i clienti registrati erano 25.000!
A mio avviso la cosa funzionava perché su Esperya non si vendeva solo del buon cibo, ma si raccontava nel migliore dei modi la “passione” per il buon cibo. In poche parole si faceva quello che oggi viene chiamato “Content Marketing”.
Chiunque oggi voglia vendere online prodotti enogastronomici, secondo me, deve seguire esattamente questo modello. Non vendete cibo ma raccontatelo, raccontate quanto i vostri prodotti siano unici e speciali.
Aprire un blog a supporto del nostro e-commerce potrebbe essere una buona idea. Raccontate qui le vostre esperienze enogastronomiche, coinvolgete direttamente i produttori, chiedete loro di raccontare il prodotto, rendete disponibili filmati che facciano vedere momenti di produzione, condividete ricette in cui questi prodotti siano i veri protagonisti… Tutto questo non potrà che portare un grande beneficio al vostro progetto di vendita online. Naturalmente rendete tutto questo condivisibile facilmente sui canali social (anche la vostra SEO ne potrà trarre beneficio).
Passiamo ora a quelli che possono essere considerati punti di debolezza quando si pensa ad un ecommerce di prodotti enogastronomici:
1) L’utente non può assaggiare il prodotto prima di comprarlo
2) Non ne vengono percepiti i profumi
3) L’utente è preoccupato del trasporto
Per contrastare i primi due punti la cosa che si potrebbe fare è sicuramente quella di migliorare la presentazione del prodotto. Ancora, usare nelle schede prodotto foto professionali, riportare la tipologia di ingredienti, integrare un filmato che ci faccia vedere le fasi di produzione, pubblicare l’esperienza di clienti acquirenti di quel prodotto.
In riferimento al trasporto sarà invece necessario individuare corrieri che ci garantiscano la consegna entro un massimo di 24/48 ore, e che accettino di trasportare prodotti come bottiglie di olio, vino, ecc (non tutti i corrieri offrono questo servizio). Potremmo poi decidere di commercializzare alcuni prodotti solo in alcuni mesi: ad esempio potremmo decidere di interrompere la vendita di formaggi o di alcune tipologie di dolci durante i mesi più caldi.
A mio avviso un’altra scelta giusta potrebbe essere quella di focalizzare le propria attenzione su una determinata nicchia. Decidere di vendere esclusivamente prodotti tipici pigliesi o siciliani potrebbe portare enorme giovamento e facilitare il nostro business. Pensiamo solo che avere fornitori a noi più vicini significherà forniture più celeri e la possibilità di poter creare con loro un rapporto più diretto.
Oltre che su una determinata nicchia, potremmo anche dedicare la nostra attenzione su un determinato modello di vendita online di prodotti gastronomici. Ad esempio, si potrebbe puntare sulla subscription e-commerce, cioè la vendita su abbonamento, un modello che oggi in ambito food si va diffondendo sempre più. Attraverso la subscription l’utente riceverà a caso ogni mese un pacco contenente una serie di prodotti enogastronomici selezionati, il tutto corredato da ricette dove i protagonisti sono gli stessi prodotti. Altra formula oggi molto utilizzata è quella del “club gastronomico”. L’utente, in questo caso, si iscrive per poter accedere ad offerte e promozioni che saranno attive per un tempo delimitato, che solitamente va da qualche ora a qualche giorno.
Naturalmente per poter vendere prodotti alimentari su internet, così come accade per il canale tradizionale, oltre a quelle che sono le normali autorizzazioni richieste per la vendita online (come la compilazione del modello com 9 bis) si dovrà essere in possesso di una serie di altre autorizzazioni specifiche per la tipologia di attività.