Portare persone all’interno del proprio negozio on line è molto importante ed è un lavoro che porta via molto tempo per chi gestisce un proprio ecommerce.
Quello che molti non sanno è che il tasso di abbandono dei carrelli all’interno di un sito di ecommerce è talmente elevato che a pensarci bene è meglio gettare la spugna.
Possibile ? Ovviamente no ! Ma per ottenere risultati bisogna conoscere le cause più ricorrenti di abbandono dei carrelli all’interno di un negozio on line.
Pensate che secondo una ricerca di Salecycle del 2016 il 74,4% delle persone che sono arrivate praticamente alla cassa nel vostro negozio abbandonano l’acquisto e vanno via.
Possiamo individuare in almeno sei possibili cause le possibilità di abbandono di un carrello:
- L’aggravio, dopo l’acquisto, delle spese di spedizione;
- La richiesta di registrazione obbligatoria al sito;
- La poca usabilità del sito stesso e le possibili fonti di distrazione;
- I metodi di pagamento non chiari, scarsi o complessi;
- Poca trasparenza nella gestione del rischio, ad esempio: poca chiarezza su come sarebbe gestito un possibile reso e con quali costi, oppure una poca trasparenza e informazione sulla sicurezza dei sistemi di pagamento utilizzati.
- Il consumatore era arrivato al negozio per curiosità, ma per lui non è il momento giusto per effettuare l’acquisto;
Le percentuali di abbandono variano anche a seconda del settore merceologico in effetti: Nella vendita al dettaglio il tasso di abbandono è del 73,9%, nel settore moda del 68,3%, nel turismo è del 80,4%, nei giochi on line del 70,1%, nei servizi finanziari del 79, 3% e così via.
Percentuali, chi più chi meno, tutte molto alte che però non devono scoraggiare. Per ciascuno dei sei punti elencati in precedenza come cause d’abbandono c’è la possibilità di intervenire per ottimizzare e abbassare la percentuale di rinuncia all’acquisto. Non si potrà eliminare, ovvio, ma certamente si può intervenire.
In un progetto di ecommerce infatti non è fondamentale essere convinti delle proprie idee e delle proprie scelte, ma essere in grado di comprendere le scelte dei consumatori e di comportarsi di conseguenza.
Nei prossimi post proveremo a dare risposte, punto per punto alle criticità legate all’abbandono del carrello.